Software open source per il nuovo rover della NASA
Software open source per il nuovo rover della NASA, una notizia senza dubbio interessante per il presente e il futuro dell’esplorazione spaziale. Negli ultimi anni si parla molto di Marte, ma l’interesse per il nostro satellite non viene meno e sono in programma anche interessanti missioni lunari. Nel 2023 la NASA manderà un rover sulla superficie della Luna e a farlo funzionare ci sarà un software open source. VIPER, questo il nome del robottino, rappresenterà anche per questa scelta dell’amministrazione USA una vera rivoluzione per il crescente business dell’esplorazione spaziale.
Il VIPER (Volatiles Investigating Polar Exploration Rover) avrà l’importante compito di esplorare la superficie del nostro satellite per cercarvi giacimenti di acqua ghiacciata sotto la superficie, dai quali un giorno non troppo lontano potremmo estrarre idrogeno e ossigeno per produrre aria respirabile da usare negli habitat lunari, o come combustibile per razzi.
Progettato per le condizioni estreme della Luna, il rover è equipaggiato con delle particolari ruote, un trapano per perforare le rocce alla ricerca di ghiaccio e un hardware che ha come obbiettivo quello di resistere almeno per 2 settimane a meno 173 gradi. È però sul software che si concentra l’attenzione e la curiosità, visto che la NASA ha scelto l’open source, il cui codice sorgente è pubblico. Usando liberamente e gratuitamente come base il software di questo rover lunare, qualunque laboratorio o centro di ricerca pubblico o privato che sia, potrà elaborare esperimenti e sviluppare nuove applicazioni, magari da sottoporre poi proprio alla NASA.
La National Aeronautics and Space Administration americana (NASA) aveva già guardato con interesse all’open source, quando l’aveva scelto per il suo Robonaut, l’astronauta robot a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, che utilizza il sistema operativo ROS (Robot Operating System) che non è altro che un insieme di programmi liberi gestiti da Open Robotics, no profit californiana.
Il futuro dell’esplorazione spaziale con rover open source
Il software open source sarà utilizzato per il sistema di navigazione di VIPER, per la telemetria e per funzioni di base come la gestione della memoria. Altri programmi, per esempio per il sistema di volo e per componenti dove controllo e sicurezza sono di primaria e fondamentale importanza, per ora si continueranno ad usare software proprietari. Non è da escludere però che nel giro di qualche anno i rover inviati su Marte o altri pianeti potranno avere un sistema operativo basato su Linux o magari su Android.
La scelta della NASA potrebbe portare l’industria spaziale in una nuova era, più democratica, con risorse e informazioni maggiormente condivise e proprio per questo forse in grado di evolvere in tempi più rapidi, grazie al contributo di molti.