Sprechi e scarti di produzione: come eliminarli con le barre antistatiche
Al giorno d’oggi il contrasto agli sprechi causati dalla filiera produttiva è diventata una vera e propria missione non solo per la tutela dell’ambiente che, certamente, ha il suo peso. Difatti la questione del taglio agli sprechi comporta una serie di benefici tra i quali il miglioramento delle performance produttive.
Grazie ad una serie di interventi mirati a dare un taglio agli scarti, infatti, le aziende possono risparmiare sui costi delle materie prime e su quelli di smaltimento dei rifiuti. Il capitale risparmiato permetterà alle aziende di investire in efficienza e competitività con un occhio di riguardo anche all’ambiente. Ma come è possibile diminuire gli sprechi di produzione e, soprattutto, da quali difetti organizzativi sono causati? Qui di seguito una breve riflessione.
Diminuire gli scarti di produzione
Tra i settori maggiormente esposti al rischio di accumulo di scarti di produzione ci sono quelli che utilizzano macchinari ad alta velocità, soprattutto laddove siano trattati materiali elettricamente neutri come la plastica per imballaggi. Uno dei casi più lampanti è quello che riguarda i siti produttivi che trattano materiali neutri come la plastica perché sono attanagliati da una serie di intoppi e guasti causati proprio dall’accumulo di cariche elettrostatiche.
In breve un macchinario a scorrimento veloce come quelli che assemblano componenti o che imballano i prodotti finiti causerà uno sfregamento con i materiali di produzione che, nel caso della plastica, sfocia in accumuli di cariche elettrostatiche.
Questo fenomeno causa inceppamenti, rallentamenti e danni ai prodotti e, quindi, si traduce in un costo gravoso per le aziende. Tuttavia oggi è possibile diminuire questi scarti grazie alle barre antistatiche, una soluzione anti-spreco capace di ottimizzare la produzione risolvendo una problematica piuttosto diffusa e anche piuttosto pericolosa: quella dell’accumulo delle cariche elettrostatiche.
Risparmio, sostenibilità e soluzioni anti-spreco
La questione è continuamente oggetto di innovazioni e di dibattito dal momento che il contrasto agli sprechi offre maggiori benefici non solo alle aziende ma alla società intera. Un processo lavorativo pulito e ottimizzato, dunque, si ripercuote positivamente su tutto ciò che circonda la filiera produttiva e può essere applicato ad ogni fase, dal trasporto al consumo finale post-produzione.
Lo spreco, dunque, non risiede soltanto nell’accumulo di materiali di scarto fuoriusciti da una produzione vetusta e disattenta ma anche da tutte quelle pratiche che si
Il modello MUDA o Timwood: lo spreco come “disonore”
Questo modello proviene dall’oriente e si applica a tutte le attività produttive per le quali è necessario individuare le fonti di spreco. Esse sono classificate in base a sette ambiti tra cui rientrano gli sprechi derivanti da:
- Trasporto
- Scorte
- Movimenti
- Tempi
- Sovraproduzioni
- Prodotti difettosi
- Rilavorazione
Perché è importante prendere decisioni sostenibili?
Ognuno di questi ambiti, per un’azienda, è motivo di spreco dinanzi ad una gestione disattenta e approssimativa. Oggi è necessario far ricorso a soluzioni di riduzione degli sprechi che, al tempo stesso, siano finalizzate a contenere i costi e a operare un uso più sostenibile delle materie prime.
Pertanto tantissime aziende fanno ricorso a sistemi di digitalizzazione e di automazione oltre a rivedere il proprio modello di business in ottica di miglioramento dell’efficienza produttiva. Per alcuni esperti questo cambiamento deve essere vissuto come una forma di investimento al pari di quello finanziario dal momento che produce effetti benefici di lungo termine per l’azienda e per la collettività che ruota intorno ad essa.